I misteri del Mediterraneo

Ha suscitato scalpore l'anomala bassa marea di questi giorni, ma il nostro mare presenta molti misteri da scoprire

Il nostro mare è particolare, spesso tempestoso in superficie, rovente sotto i fondali e teatro di fenomeni singolari e spesso inquietanti. Il 23 marzo scorso abbiamo assistito, per esempio, all’abbassamento del livello delle acque marine in una vastissima area costiera ,a Sciacca il mare si è abbassato di ben 41 centimetri.

Il Canale di Sicilia è un punto di scontro fra la zolla africana e quella euroasiatica, a causa di queste formidabili pressioni da ere remotissime questa vasta area è soggetta a fenomeni di vulcanesimo anche di tipo parossistico.
Pochi sanno che il mare di Siculiana fu interessato fra il 4 e il 5 ottobre 1846 da una eruzione ,il mare ribolli’,comparve un grande bagliore ,si alzò una densa nuvola di fumo e iniziarono a uscire lapilli che sibilando ricadevano lontano.
Le manifestazioni di questo tipo sono state numerose ,cito a riguardo quella del 1845 che rischiò di affondare il vascello inglese Victory e poi quella ,molto potente, a cui assistette nel 1942, l’ammiraglio di squadra della Regia Marina Alberto Da Zara. Varie altre manifestazioni di attività vulcanica sottomarina si sono avute nel 1863 (Empedocle),nel 1846 (Pinne) e poi nel 1867 e nel 1911 sempre al centro del Canale.
Più volte ho raccolto testimonianze di pescatori che ,in condizioni di calma piatta ,sono stati investiti da poderose onde anomale originatesi in profondità.
Impossibile non ricordare la famosa ”Ferdinandea”, isola dalla vita effimera, nata il 10 luglio 1831 che raggiunse un perimetro di tre miglia ed un’altezza di 60 metri, in quell’occasione, in due mesi di attività eruttiva furono emessi  550 milioni di metri cubi di materiale piroclastico. Poco alla volta l’edificio vulcanico ,costituito da materiale incoerente,si sgretolò sotto l’incessante azione delle onde e,ai primi di dicembre dello stesso anno, l’isola scomparve inghiottita dai flutti.Oggi di Ferdinandea rimane un vasto banco il cui picco, che ho avuto la fortuna di ammirare, giunge a 8 metri dalla superficie.
Sui fondali del Canale abbiamo 12 vulcani quiescenti che costituiscono i formidabili ”Campi Flegrei del mare di Sicilia”. Si chiamano Empedocle, Anfitrite, Madrepore, Penne, Nerita, Galatea, Banco di Pantelleria, Banco Smith 1,Banco Smith 2,Tetide,Cimotoe,Banco Terribile. Questi banchi vulcanici e il mare sovrastante ospitano una fauna marina di eccezionale importanza, ma di questo ne scriverò in seguito.