Fabio Panetta, un banchiere anti-liberista: la migliore scelta possibile

Fabio Panetta sarà il prossimo governatore della Banca d’Italia al posto di Ignazio Visco, che lascia dopo dodici anni. Forse la migliore scelta del governo Meloni, con la premier che lo aveva pensato inizialmente come Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Per fortuna non è andata così: bene che i politici facciano i politici, e bene che una maggioranza nata dalle elezioni abbia un suo esponente di peso come Giancarlo Giorgetti a prendersi responsabilità politiche nette al dicastero-chiave, ancora meglio quando i dirigenti delle banche centrali svolgono appieno il loro ruolo. E Panetta il suo lo ha, sinora, svolto attentamente. Vicedirettore generale (2012-2019) della Banca d’Italia, Direttore generale per alcuni mesi nel 2019, membro del board Bce in rappresentanza dell’Italia negli ultimi quattro anni Panetta si è mosso con attenzione su più fronti: ha criticato le politiche monetarie eccessivamente dogmatici, ha gestito la messa a terra delle politiche monetarie anti-Covid, ha spinto in termini di sovranità europea sullo sviluppo di piattaforme di pagamento comunitarie e sull’euro digitale.

Ma soprattutto, ha avuto una visione non dogmatica sul tema dell’inflazione. In una fase in cui la Bce stringe fortemente sui tassi con un rimedio unicamente monetario all’inflazione creata dal caro-energia e dalla crisi strutturale dell’economia dell’Ue, Panetta ha avuto di recente il coraggio di guardare oltre. Non lesinando critiche all’industria, soprattutto energetica, e alle multinazionali per il ruolo degli extra-profitti nel caro-vita che sta logorando l’economia europea.

Panetta lo ha dichiarato a aprile in un’intervista al New York Times. In cui ha ricordato che a suo avviso responsabili politici, a lungo preoccupati dalla tendenza dei salari più alti a spingere le aziende ad aumentare i loro prezzi, generando una spirale salari-prezzo, dovrebbero anche essere attenti ai rischi di una cosiddetta spirale profitto-prezzo. Uno “schiaffo” anti-liberista che speriamo possa essere il primo passo per una gestione più strutturale e non ideologica dell’inflazione. Il mondo è complesso e bisogna navigarci con attenzione. E Panetta sembra all’altezza. Dai fatti lo giudicheremo definitivamente.